A fondare l’azienda è Pietro Zuanelli, figlio di pescatori di un piccolo paese sul Garda, che ha da sempre la passione per il lago e per le imbarcazioni, al punto che, nel 1972 col sogno di realizzare qualcosa che portasse la propria firma, decide di lanciarsi in un’avventura.

La neonata impresa, inizialmente, si dedica solo al rimessaggio, ma col tempo iniziano i lavori di manutenzione, poi le piccole riparazioni ed infine la prima svolta: l’azienda comincia ad occuparsi anche di allestimenti, ovvero, delle finiture interne, con lavori destinati alla committenza privata.

L’ avvio è promettente e in breve, alcuni produttori di barche a vela, commissionano al cantiere dei modelli in legno utilizzati, poi, come prototipo per la produzione in serie.

 

Nel 1975 il Cantiere Zuanelli rileva il know-how e alcuni progetti dall’Alpa di Offanengo, storica azienda cremonese che costruiva imbarcazioni a vela in vetroresina, e trasferisce il tutto a Padenghe sul Garda, in quella che è ancora oggi la sede del cantiere.

Le nuove acquisizioni combinate con l’inventiva e con la capacità di utilizzare i materiali, fa prendere vita in brevissimo tempo alla “strategia custom”.

 

Fin dagli inizi si ritenne fondamentale realizzare prodotti di qualità.
L’unico modo per arrivare a questo risultato era quello di monitorare ogni aspetto del processo costruttivo e a tale scopo si decise di lavorare tutto “in casa”, quindi, all’ interno del capannone di 1200 mq viene allestita la falegnameria e si aprì il reparto di laminazione della vetroresina.

L’azienda continua a lavorare e a sperimentare e finalmente, nei primi anni 80, il percorso progettuale dell’ azienda porta alla realizzazione del primo progetto destinato esclusivamente al cantiere: lo Z40.
Si tratta di un’ imbarcazione di 12 m armata a sloop (successivamente si è studiata anche una versione a cutter) il cui progetto è stato eseguito dal rinomato studio “Sparkman & Stephens”.

Nel 1986 Pietro lascia la guida del Cantiere ai figli Mario e Francesca, che lo affiancavano già da tempo, rimanendo comunque presente come appoggio e aiuto.
Con la guida della seconda generazione il cantiere si è sviluppato e ingrandito: la sala stampa venne trasferita in un secondo stabilimento di 400 mq, permettendo così di  allargate la falegnameria e il reparto allestimento. I nuovi spazzi permisero l’acquisizione di nuovi impianti, macchinari e il rinnovamento delle tecnologie.

La “strategia custom” diventa sempre più un punto fondamentale difatti, grazie al personale specializzato e alla formazione di giovani, il cantiere ha sempre a disposizione maestranze che, partendo da un tronco di legno, sono in grado di creare un oggetto d’arte, e quindi di personalizzare ogni imbarcazione sempre in più aspetti e in modi differenti.

Il Cantiere, affascinato dalla solidità e dalla cura con cui erano realizzate le barche nordiche, cercò di trovare il giusto compromesso per contenere i costi: scelse quindi di realizzare scafi in vetroresina, strutture resistenti ma che rappresentavano un ottima base per una costruzione estremamente personalizzabile, e di curare l’ allestimento interno sulla base delle richieste dell’ armatore.
Seguendo questo metodo si contengono i costi di produzione dello scafo ed il prezzo finale varia a seconda delle esigenze del cliente.
Il prodotto ultimo è una barca unica, su misura, ma comunque solida e in grado di affrontare le navigazioni più impegnative.

 

Agli inizi degli anni 90 vede i natali un progetto firmato da Alain Jézéquel.
Il FAX, anche se di piccole dimensioni, nasce sposando a pieno la nostra filosofia del “totally custom”: dà la possibilità ad ogni armatore di personalizzare l’allestimento interno, di scegliere la strumentazione e di decidere persino la tipologia di armo.

Esattamente come fu per il Fax anche i successivi progetti, stavolta affidati a Roberto Starkel, lo Z49 prima e lo Z52DH poi, nascono con la possibilità di essere modificati in ogni loro aspetto.

Nel 2007, a causa della crisi, il mercato del nuovo si è contratto drasticamente, ma il cantiere ha risposto bene offrendo servizi di consulenza e refitting su imbarcazioni fino ai 70 piedi, questo, oltre a permettere alla nostra realtà di superare il difficile momento, ci ha permesso di venire a contatto con altre tipologie di lavorazioni, stili e richieste ampliando ulteriormente la nostra esperienza.

A partire dal 2010 Mario è stato affiancato dalla terza generazione, i suoi due figli, Andrea prima e Paolo successivamente, hanno preso parte sempre più attivamente a tutti i processi costruttivi e organizzativi dell’azienda.

Nella seconda decade degli anni 2000, seguendo il sogno di un armatore è stata realizzata una nuova versione dello Z40 con pozzetto rialzato e allargato, la possibiltà di montare due ruote e la poppa completamente aperta o con spiaggetta ribaltabile. Questa versione è andata ad arricchire, insieme allo Z401 e allo Z40 classico, le proposte da 12 metri offerte dal cantiere.

Negli ultimi anni, ha preso sempre più piede
l’alluminio, materiale totalmente riciclabile ed ecocompatibile, ma con un approccio lavorativo totalmente diverso dalla vetroresina.
Anche in questo caso il cantiere non si è tirato indietro e ha ampliato ulteriormente le proprie competenze dapprima approfondendo
l’argomento, in seguito studiando e realizzando refit curando l’allestimento interno degli scafi.

L’armatore di una delle nostre barche deve essere un grande appassionato, disposto ad attendere qualche settimana o mese in più rispetto ad altri cantieri, per avere una barca più possibile adattata alla sua persona:
“con qualsiasi tipo di allestimento, noi garantiamo la sicurezza di una costruzione curata, con finiture di qualità e in grado di rispondere al meglio alle esigenze dell’armatore, ma mantenendo sempre le linee classiche che permettono una navigazione sicura e tranquilla”

[ Mario Zuanelli ]

Oltre alla realizzazione di tipiche barche da crociera “Zuanelli”, il cantiere durante la sua vita si è cimentato nella realizzazione di diversi prototipi e di alcuni one-off per soddisfare alcune particolari richieste.

Alcuni di questi sono:

L’ “Over”, progetto da regata, dell’ Ing. Starkel (Studio Starkel – Trieste), che ha ottenuto grandi risultati in diverse competizioni nazionali e non.

Il “Tè Salt”, progetto da regata, dell’ Arch. Felci (Felci Yachts – Padenghe sul Garda), piccola imbarcazione all’avanguardia che partecipò alla “Minitransat” dando motivo di orgoglio a progettista e al cantiere.

Entrambe realizzate utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili negli anni della costruzione, hanno permesso al Cantiere di studiare e applicare epossidici pre-impregnati applicati in sottovuoto, lavorare fibre aramidiche e sperimentare la cottura degli scafi in “forni” appositamente allestiti.

Aluaka, barca dallo scafo in alluminio, del C.N. Vallescrivia (Zerbinati) con la quale ha vinto, nella sua categoria, la Ark+ del 2019.

In ultimo, per ora, il Cantiere, grazie alla versatilità acquisita negli anni, ha ricevuto l’incarico di curare l’allestimento interno di un’imbarcazione in alluminio, con armo sperimentale, progettata da una startup in collaborazione con il Politecnico di Bologna.

CONTINUA…